Coldiretti: "Riso spagnolo spacciato per italiano, ora basta"

Il distretto Vercelli-Biella si dice preoccupato per quanto accaduto con la nota azienda Curtiriso.

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Esprime preoccupazione la Coldiretti Novara- Vco e Vercelli-Biella per quanto avvenuto da parte di produttori risicoli del Pavese. Petizione all'Ue.

La richiesta di Coldiretti: stop cibo anonimo

L'allarme lanciato da Coldiretti Novara- Vco e Vercelli-Biella si riferisce al ritiro di alcune tonnellate di riso dell’azienda pavese Curtiriso, che sarebbe stato destinato alla vendita in confezioni che lo descrivevano come coltivato in Italia ma che in realtà sarebbe stato coltivato e lavorato in Spagna.

«Ci uniamo alla preoccupazione espressa dai colleghi di Coldiretti Pavia per ciò che è accaduto, e ribadiamo che la vicenda è da chiarire in tutti i suoi aspetti, auspicando che errori del genere non si ripetano più», afferma Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti Vercelli-Biella con delega al settore risicolo - “È per evitare vicende come queste che ci battiamo per una etichettatura sempre più chiara. Si tratta di tutelare i consumatori».

La petizione per la Commissione Europea

Oltre un milione di persone ha sinora firmato la petizione, proposta da Coldiretti per chiedere all’Europa l’origine obbligatoria di tutti gli alimenti. Dellarole: «Abbiamo appena inviato a Bruxelles un milione di firme con l’iniziativa "Stop Cibo Anonimo", per chiedere che sia resa obbligatoria nelle etichette l’indicazione di origine dei prodotti».

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