Pedofilo ai domiciliari, la giustizia sportiva sospende la società di Masserano

Sei mesi di stop all'Ippica Masseranese Asd per aver fatto continuare l'attività all'istruttore radiato dalla federazione.

Pedofilo ai domiciliari, la giustizia sportiva sospende la società di Masserano
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Pedofilo ai domiciliari, la giustizia sportiva sospende la società di Masserano. Sono stati concessi gli arresti domiciliari dopo tre giorni di carcere a Daniele Bernardi, 46 anni, l’ex istruttore federale di ippica, paraplegico, radiato a vita, nonché gestore di un maneggio, condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione a quattro anni e sei mesi di reclusione - recita il capo d’imputazione - per violenza sessuale su sei ragazzini che frequentavano la struttura con sede a Masserano che aveva adescato con dei regali che potevano andare dai telefoni cellulari alle scarpe al denaro contante. Entrato in confidenza, poi, abusava dei giovani nei locali del maneggio. Le condizioni fisiche e di salute del detenuto, infatti, erano apparse del tutto incompatibili con la vita carceraria.

Sospesa anche la società

Nel frattempo, con sentenza del 21 maggio scorso, il Tribunale federale sportivo della Fise, la Federazione Italiana Sport Equestri, ha applicato la sanzione della sospensione dell’affiliazione per un periodo di sei mesi all’Ippica Masseranese Asd, la stessa struttura gestita dall’ex istruttore radiato e condannato. A puntare il dito e a chiedere che venissero presi provvedimenti nei confronti della stessa Associazione sportiva, è stata la mamma di due dei bambini abusati. La stessa mamma che dieci anni fa aveva presentato denuncia consentendo ai carabinieri di Masserano e a quelli della sezione che opera in Procura, coordinati dal maresciallo Tindaro Gullo, di indagare a fondo e di fare luce sulla scandalosa vicenda.

Ecco le accuse per l'Asd

L’Ippica Masseranese Asd era accusata di un illecito disciplinare. Per aver in pratica «consentito al signor Daniele Bernardi, soggetto radiato dalla Fise, di continuare a svolgere attività di istruttore e per averlo inserito nella compagine associativa, quale referente dell’associazione e rappresentante legale della stessa».
Secondo la Procura federale, non vi è dubbio «in ordine al coinvolgimento della compagine associativa, atteso che ancora nel 2017 e nel 2018, nella scheda Fise della società, risulta il signor Bernardi quale rappresentante legale della stessa, essendo riportato il suo Codice fiscale e nella scheda del 2017 risulti altresì il suo indirizzo email quale indirizzo della sede legale dell’associazione...».

Operava nonostante la radiazione

La stessa Procura sottolinea - e ciò ha dell’incredibile considerato che erano già stati due i gradi di giudizio con la condanna per pedofilia confermata nei confronti dell’ex istruttore - «che in un periodo successivo alla radiazione del signor Bernardi (6 luglio 206, confermata dalla Corte d’appello il 4 luglio 2017) si rileva che in alcuni video, postati tra agosto e settembre 2017 su un account del social network Instagram, si riconosce indistintamente la figura del signor Bernardi all’interno del campo allenamento, che svolge attività da istruttore a più allievi. In uno screenshoot che riproduce le medesime immagini, è riportata in calce la data del 1° agosto...».

"Il Cavallo rosa"

Sito contro gli abusi. Intanto, le notizie relative alla sentenza e alla detenzione dell’ex istruttore di ippica, nonché le varie sentenze sia penali sia sportive, sono riportate in toto sulla pagina di Facebook “Il Cavallo rosa”, dove vengono denunciati gli abusi nello sport. «E’ solo una pagina - scrive chi ha creato questo importante spazio -, un contributo, forse una goccia nel mare. Ma e’ anche una battaglia per uno sport pulito, limpido, trasparente capace di rispettare le donne, i giovani e le giovani, capace di proteggere e realizzare ogni sogno, senza distruggerlo con la violenza, l’inganno, la disonestà, la corruzione morale, il degrado etico. Ma soprattutto capace di rispettare le regole, di usare un linguaggio adatto, in grado di difendere i migliori dai peggiori. Il cavallo – per tanti – e’ una favola che pero’ non deve mai trasformarsi in un incubo. Mettiamogli ali robuste per volare, diamo voce a chi non ne ha avuta, poniamo fine al silenzio, opprimente e assordante, facciamo circolare le notizie, parliamo a tutti, soprattutto parliamo allo sport e di sport, quello vero. Per lo sport, contro i lupi».
Valter Caneparo

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