In auto da ubriaco record

In auto da ubriaco record
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E’ approdato in tribunale uno dei recordman tra gli automobilisti trovati ubriachi al volante dalle forze dell’ordine. Non aveva combinato disastri, era stato fermato per un normale controllo dalla Polizia stradale lungo la strada provinciale 224 a Strona. Gli agenti erano rimasti a bocca aperta quando avevano visto la Peugeot 107 dell’imputato transitare con andatura inequivocabile a zig zag. L’automobilista era stato così fermato. Erano le 14 e 50 del 10 maggio di quattro anni fa. L’etilometro in dotazione alla Polstrada aveva registrato nella prima prova un tasso alcolemico di ben 3,19 grammi di alcol per litro di sangue, più di sei volte superiore al limite consentito.

Alla seconda prova, un quarto d’ora dopo, il dato era sceso lievemente: 3,10 grammi per litro. Per l’automobilista erano così cominciate le grane. Comparso davanti al giudice onorario, Iolanda Villano, Gilberto G., 63 anni, di Cossato, ha preferito ascoltare i consigli del suo difensore, avvocato Sandro Delmastro, è chiedere il patteggiamento tutto sommato mite a tre mesi di arresto più 2.000 euro di ammenda. Il giudice ha inoltre disposto all’imputato, come pena accessoria, la sospensione della patente di guida per sei mesi, mandando la decisione alla Prefettura per quanto di sua competenza.
Se l’è invece cavata con una pena anch’essa patteggiata a due mesi e venti giorni di arresto più 1.250 euro di ammenda, Gian Maria B., 28 anni, di Biella, che il 22 maggio di due anni fa si era rifiutato di sottoporsi agli accertamenti di rito con l’etilometro dopo essere stato invitato a farlo dalla polizia. Alla fine - come prevede la legge - il procedimento era cominciato lo stesso. Il giudice onorario, Pietro Brovarone, ha disposto per l’imputato (difeso dall’avvocato Pietro Barrasso) la sospensione della patente di guida per dieci mesi. Ha inoltre deciso di sostituire la pena in 85 giorni di lavoro di pubblica utilità da svolgersi in favore della cooperativa “Orso Blu” di Biella.
Per verificare l’osservanza degli obblighi di lavorare, il giudice ha ordinato alla Questura di effettuare i dovuti controlli.

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