Coronavirus, esiti negativi: in Liguria non è caso di contagio

Un comune virus parainfluenzale per la donna da pochi giorni tornata nel Tigullio da Wuhan, città epicentro dell'epidemia.

Coronavirus, esiti negativi: in Liguria non è caso di contagio
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Sono arrivati i risultati degli approfonditi accertamenti eseguiti al reparto Malattie Infettive del San Martino di Genova su una donna 50enne, dell’entroterra chiavarese, ricoverata d’urgenza nel sospetto i sintomi riportati – febbre e problemi respiratori – potessero essere segno del contagio da parte del nuovo coronavirus 2019-nCoV che ha fatto esplodere un’epidemia in Cina e che, negli scorsi giorni, era arrivato sino in Francia. Il sospetto, pur di fronte ad una sintomatologia piuttosto generica, era stato sollevato in quanto la donna era da poco tornata da un viaggio proprio a Wuhan, la città epicentro dell’epidemia ed in queste ore in stato di virtuale quarantena. Di fronte a tale dubbio, naturalmente, la macchina sanitaria di controllo e prevenzione regionale si è subito attivata secondo protocollo e celermente, grazie al risultato negativo degli esami diagnostici effettuati all’ospedale genovese, si è potuto far rientrare ogni allarme.

Coronavirus, esiti negativi per donna ricoverata al San Martino

Nel dettaglio, è stato il coordinamento regionale in materia di prevenzione, diretto dal professor Filippo Ansaldi, ad informare le Autorità competenti dei risultati degli esami eseguiti sulla donna ricoverata al Policlinico San Martino per il sospetto caso di nuovo Coronavirus. Sonia Viale, vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria, riferisce quindi ufficialmente i risultati in una nota appena diffusa da Alisa: «La donna, una cinquantenne residente nel Tigullio, presa in carico questa mattina dal Policlinico San Martino con sintomi respiratori dopo essere rientrata da Wuhan, è risultata negativa ai test per il nuovo Coronavirus – spiega Viale – bensì ha contratto un’infezione da virus parainfluenzale. I campioni saranno inviati al centro di riferimento nazionale. La donna attualmente sta bene e, non rientrando nella definizione di “caso”, come concordato con il Ministero della Salute, sarà dimessa. Il percorso clinico-organizzativo ha funzionato pienamente. Ringrazio tutti i professionisti per il prezioso lavoro svolto».

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