Cambiare vita con il turismo lento

Alberto e Susanna hanno lasciato Milano e i loro impegni professionali per gestire la Casa del Movimento Lento sulla Via Francigena.

Cambiare vita con il turismo lento
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Cambiare vita con il turismo lento.

Da Milano a Roppolo per il Movimento Lento

Alberto e Susanna sono due milanesi che si conoscono dai tempi del liceo. Lui, direttore delle filiali italiane di una multinazionale americana. Lei, impiegata di una società municipalizzata. Entrambi, però, hanno un sogno: cambiare stile di vita e stare in campagna. A cominciare il nuovo percorso è Alberto Conte, 55 anni, con la passione per i viaggi a due ruote, senza motore, e per le camminate a contatto con la natura. Susanna Di Ciò, 56 anni, lo segue dopo qualche anno. Sposati nel 2006, si trasferiscono a Roppolo dal 2016 creando “La Casa del Movimento Lento”. Un’apprezzata oasi di pace a un’ora di Milano e quaranta minuti da Torino. Qui nasce una scuola di divulgazione del viaggio a piedi o in bicicletta collegata alla Via Francigena e, da pochi mesi, al Cammino di Oropa (su cui Alberto sta scrivendo una guida in uscita il prossimo anno).

Il percorso sulla Francigena

«Ho iniziato fondando un’azienda nel 2006 dedicata alla tecnologia applicata al viaggio con varie modalità - afferma Alberto Conte - mentre l’anno prima sono diventato responsabile tecnico della Via Francigena in Italia. Volevo creare un centro culturale dedicato al viaggio lento mettendo a disposizione un ostello. E qui ho trovato un posto perfetto. Nel 2016 sono maturati i tempi per trasferirci qui in modo permanente. E oggi, alla scuola del Movimento Lento, organizziamo annualmente un ciclo di seminari alternati al cammino con alcuni docenti. E ogni anno tendiamo a introdurre qualcosa di nuovo, dal cammino delle erbe selvatiche per imparare a conoscerle lungo i sentieri a come diventare esploratori con l’orientamento. Inoltre abbiamo previsto cammini con ipovedenti e non vedenti».

Turismo e devozione

A Roppolo si lavora molto con gli stranieri a cui piace conoscere la Via Francigena. Ma non solo: «Anche se abbiamo fatto una scelta netta, cioè di non pubblicizzarci tanto su portali commerciali proponendoci al popolo dei camminatori, sui canali social e web siamo seguiti da circa 50mila persone. Gli stranieri che vengono qui sono il 30-40% e quest’anno abbiamo ricevuto molti anglosassoni». A spingere la coppia a trasferirsi è stato il desiderio di cambiare i ritmi: «Interessandoci all’accoglienza - sottolinea Alberto - qui viviamo su un doppio binario con l’economia classica e quella delle emozioni grazie ai pellegrini che passano da noi e trascorrono anche solo una notte, magari dormendo nella stessa stanza». E in un anno sono almeno 500 le persone che, tra cammini e seminari, si “affidano” a loro. Il Biellese è luogo ideale per fare impresa di turismo lento: «È molto raro trovare un posto che abbia questa varietà paesaggistica e una quantità impressionante di sentieri di vario genere - dice - il tutto in un comprensorio in cui è facile muoversi e che ha un notevole potenziale turistico. Non ci si accorge di essere seduti su una miniera d’oro». La Casa del Movimento Lento genera un indotto positivo nella zona: «Vogliamo dare dei segnali senza crescere ancora ma creando una filiera virtuosa capace di dare un utile contributo».

Lorenzo Lucon

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