Catechista a giudizio per le foto hard ai ragazzini

Aveva convinto un giovane a farsi fotografare le parti intime durante un ritiro spirituale a Mosso.

Catechista a giudizio per le foto hard ai ragazzini
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Catechista a giudizio per le foto hard ai ragazzini.

Al ritiro spirituale

Accusato di violenza sessuale per aver convinto un ragazzino affetto da un disturbo dello sviluppo e da un deficit cognitivo di lieve entità a spogliarsi e a far da modello per fotografie molto spinte durante un ritiro spirituale, un ex catechista cinquantenne è stato rinviato a giudizio ieri mattina dal giudice Paola Rava. Il processo comincerà i primi di giugno.

In una struttura di Mosso

I fatti contestati all’uomo (difeso dall’avvocato Domenico Duso) risalgono all’estate del 2016 e sarebbero avvenuti in una struttura di Mosso dove il ragazzino era stato messo in camera proprio con il catechista. Qualche giorno dopo, il giovane aveva raccontato tutto al nonno che a sua volta aveva riferito ogni cosa al parroco.

Denunciato

Senza perdere tempo, il sacerdote si era confrontato con il vescovo. La decisione era stata immediata: il grave episodio doveva essere denunciato all’autorità giudiziaria anche perché già un anno prima, il catechista era stato coinvolto in un episodio molto simile avvenuto alla Brughiera di Trivero.

Fatto analogo

Quel giorno, allo stesso modo, avrebbe convinto un altro ragazzo a fare da modello hard per scattare altre foto parecchio spinte. Le indagini erano state svolte dall’aliquota carabinieri della sezione di Polizia giudiziaria coordinata dal luogotenente Tindaro Gullo.

Il luogotenente Tindaro Gullo coordina la sezione Pg carabinieri della Procura

Indagini lampo

In un breve lasso di tempo i militari avevano interrogato tutti i protagonisti della vicenda presenti il giorno della presunta violenza al ritiro spirituale e avevano raccolto il materiale necessario per sostenere l’accusa. Il ragazzino, inoltre, aveva confermato ogni cosa nel corso di un’udienza protetta davanti allo psicologo incaricato del caso. E’ possibile che i due casi di presunta violenza sessiuale vengano riuniti in un unico procedimento.

V.Ca.

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