I Biellesi? In Piemonte, i più “pigri” in cucina

I Biellesi? In Piemonte,  i più “pigri” in cucina
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Stili di vita che cambiano, tempi che si accorciano, lavori ormai sempre più “liquidi” negli orari, ritmi frenetici: in un modo o nell’altro, statisticamente, diminuisce il tempo quotidiano dedicato ai fornelli, mentre aumentano imprese e negozi che somministrano pasti pronti. Un fenomeno che incide a livello nazionale, ma che, con percentuali diverse, è rilevabile su molti territori. E a livello regionale, Biella sembra conquistare la maglia rosa di questo nuovo trend. Secondo una ricerca d Camera Commercio Milano, a livello nazionale, tra il 2016 e il 2017, sono aumentate del  2,2%  le  imprese  che  producono  piatti pronti, precotti e take away, portando a 37.040 le attività nel 2017, contro le 36.253 del 2016, con un peso del 38,1% sul totale delle imprese italiane del settore alimentare. Concentrando, però, l’attenzione sul Piemonte, complessivamente le imprese attive nel settore alimentare dei pasti pronti e da asporto hanno subito una diminuzione pari a -1,1%. Le dinamica è però il risultato di andamenti diversi nelle varie realtà provinciali. Quello che emerge, in particolare, è che a essere sempre “più pigri” in cucina sarebbero proprio i biellesi. A Biella, infatti, la crescita delle imprese di pasti pronti e da asporto è stata del +12,3%, la più alta a livello regionale. Una crescita decisamente maggiore di quella, pari a +1%, avvenuta a Alessandria, di quella del +3% realizzata da Cuneo, o del +3,1% determinatasi a Verbania e del +1,7% portata a casa da Torino. Addirittura in flessione, invece, si sono dimostrate, tra il 2016 e il 2017, le imprese di preparazione di cibi da asporto a Asti (-0,8%), a Novara (-4%) e a Vercelli (-1,1%). Peraltro, a completamento dei dati, lo studio di Camera Commercio Milano mette in evidenza anche la crescita delle imprese alimentari tout court. Tra il 2016 e il 2017, nel Biellese sono cresciute complessivamente del +3,8%: dato anch’esso che assegna a Biella la medaglia d’oro piemontese. Le imprese attive nell’alimentare e ristorazione, infatti, sono cresciute del +0,7% a Alessandria, del +0,2% a Cuneo, del +0,9% a Torino e del +0,6% a Verbania. Un calo, invece, nel periodo considerato, si è registrato per le restanti realtà provinciali piemontesi:  -2,4% a Alessandria, -2,7% a Novara e -3% a Vercelli.

Giovanni Orso 

Stili di vita che cambiano, tempi che si accorciano, lavori ormai sempre più “liquidi” negli orari, ritmi frenetici: in un modo o nell’altro, statisticamente, diminuisce il tempo quotidiano dedicato ai fornelli, mentre aumentano imprese e negozi che somministrano pasti pronti. Un fenomeno che incide a livello nazionale, ma che, con percentuali diverse, è rilevabile su molti territori. E a livello regionale, Biella sembra conquistare la maglia rosa di questo nuovo trend. Secondo una ricerca d Camera Commercio Milano, a livello nazionale, tra il 2016 e il 2017, sono aumentate del  2,2%  le  imprese  che  producono  piatti pronti, precotti e take away, portando a 37.040 le attività nel 2017, contro le 36.253 del 2016, con un peso del 38,1% sul totale delle imprese italiane del settore alimentare. Concentrando, però, l’attenzione sul Piemonte, complessivamente le imprese attive nel settore alimentare dei pasti pronti e da asporto hanno subito una diminuzione pari a -1,1%. Le dinamica è però il risultato di andamenti diversi nelle varie realtà provinciali. Quello che emerge, in particolare, è che a essere sempre “più pigri” in cucina sarebbero proprio i biellesi. A Biella, infatti, la crescita delle imprese di pasti pronti e da asporto è stata del +12,3%, la più alta a livello regionale. Una crescita decisamente maggiore di quella, pari a +1%, avvenuta a Alessandria, di quella del +3% realizzata da Cuneo, o del +3,1% determinatasi a Verbania e del +1,7% portata a casa da Torino. Addirittura in flessione, invece, si sono dimostrate, tra il 2016 e il 2017, le imprese di preparazione di cibi da asporto a Asti (-0,8%), a Novara (-4%) e a Vercelli (-1,1%). Peraltro, a completamento dei dati, lo studio di Camera Commercio Milano mette in evidenza anche la crescita delle imprese alimentari tout court. Tra il 2016 e il 2017, nel Biellese sono cresciute complessivamente del +3,8%: dato anch’esso che assegna a Biella la medaglia d’oro piemontese. Le imprese attive nell’alimentare e ristorazione, infatti, sono cresciute del +0,7% a Alessandria, del +0,2% a Cuneo, del +0,9% a Torino e del +0,6% a Verbania. Un calo, invece, nel periodo considerato, si è registrato per le restanti realtà provinciali piemontesi:  -2,4% a Alessandria, -2,7% a Novara e -3% a Vercelli.

Giovanni Orso 

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