I distretti industriali battono la crisi

Le imprese distrettuali italiane si rivelano più competitive.

I distretti industriali battono la crisi
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I distretti industriali secondo il X Rapporto Intesa Sanpaolo.

Le imprese dei distretti industriali corrono di più

I distretti industriali restano gli assoluti protagonisti dell’economia italiana. Lo certrifica il decimo Rapporto annuale sui distretti industriali realizzato dalla Direzione Studi & Ricerche di Intesa Sanpaolo. Nel biennio 2016-2017, le imprese dei distretti industriali hanno visto una crescita cumulata del fatturato del +4,6%. Il margine operativo lordo si è stabilizzato a un livello del 7,6%. Il Rapporto che ha analizzato i bilanci aziendali dal 2008 al 2016 16 di quasi 18 mila imprese di 153 distretti industriali. Inoltre ha analizzato qulli  di quasi 54 mila imprese non distrettuali.

Fatturato in crescita

Nei distretti italiani, la crescita del fatturato tra il 2008 e il 2017 è stata pari al 13%, a fronte del +8,7% delle aree non distrettuali. Tra il 2008 e il 2016,  è stata del +10,2% contro il +5,9% delle aree non distrettuali. Anche i margini unitari sono ormai su livelli superiori a quelli pre-crisi. Al di fuori dei distretti, il divario resta ancora significativo. Per i distretti industriali, nel biennio 2018-19, è prevista un’accelerazione della crescita (+5,8% cumulato). In particolare, un contributo importante potrà venire dalla filiera metalmeccanica,. A trainare, infatti, saranno gli investimenti in macchinari supportati dalle misure di incentivazione previste nel Piano Industria 4.0.

Punti di forza dei distretti industriali

Tra i punti di forza del modello “distretto industriale” del made in Italy, al primo posto, sta la dimostrata buona capacità di reazione alla crisi. La base produttiva ha subito modifiche importanti, risultando ridimensionata in termini numerici, ma ampliata per valori di fatturato (+12,3 miliardi di euro). Il Rapporto sottolinea l’elevata propensione dei distretti industriali italiani a servire mercati esteri sempre più lontani. La distanza media delle esportazioni distrettuali ha, infatti, registrato un aumento diffuso in tutti settori (+400 km circa a livello complessivo). Da sottolineare, inoltre, il ritorno in Italia di produzioni precedentemente esternalizzate. Buono, inoltre, interesse degli investitori esteri verso gli asset distrettuali italiani.  piccano, in particolare, soprattutto operazioni che hanno interessato imprese del sistema moda.

Giovanni Orso

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