Testimone di Biella fece catturare Igor il russo

Marocchino nel carcere di viale dei Tigli per droga aveva aiutato gli inquirenti.

Testimone di Biella fece catturare Igor il russo
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Testimone di Biella fece catturare Igor il russo. «Buongiorno. So in che Paese si trova Igor, so in che casa è, so i nomi dei passaporti con cui va in giro, so chi glieli ha fatti e so chi è si è preso la briga di farlo scappare da Ferrara». O meglio, dalla zona rossa tra il Mezzano e Molinella da cui il killer serbo – Norbert Feher, 37 anni, di Subotica, meglio noto come Igor il russo – è riuscito a sparire facendosi beffa degli inquirenti.

Testimone di Biella invia una lettera

E’ una lettera inviata dal carcere di viale dei Tigli a Biella da un detenuto marocchino dentro per droga, ad aver consentito agli inquirenti di stringere il cerchio verso la pista spagnola e poi di catturare lo spietato Igor il russo.
Dopotutto, in Spagna, era noto ormai da tempo, Igor era già stato più volte in passato. Là si trovava pure un suo vecchio compagno di cella italiano. E la lingua, per il serbo, non era certo un problema. Mancavano, però, piste concrete, luoghi da sorvegliare, soggetti da monitorare. Quelli, appunto, che di lì a poco sarebbero arrivati grazie al racconto del detenuto del carcere di Biella, confluito nell’informativa finale.

Gli inquirenti in viale dei Tigli

E’ di pochi giorni fa la clamorosa notizia che il 25 agosto scorso, infatti, dopo solo tre giorni dall’aver ricevuto quella lettera scritta grazie alla traduzione fatta da un altro detenuto marocchino che pare sia residente proprio a Biella, anche lui in carcere per droga, gli inquirenti si erano fiondati in viale dei Tigli per raccogliere la fondamentale testimonianza.

V.Ca.

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