Marito suicida, moglie indagata. Il Pm: "L'ha aiutato a farla finita"

Donna di 70 anni sul registro degli indagati per il suicidio dell'uomo di 79 anni con cui ha vissuto 40 anni costretto a letto con forti dolori. Per i carabinieri è stata lei a consegnare la pistola.

Marito suicida, moglie indagata. Il Pm: "L'ha aiutato a farla finita"
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Marito suicida, moglie indagata: "L'ha aiutato". E’ indagata per il reato di “aiuto al suicidio”, per aver agevolato il marito sofferente a premere il grilletto di una semiautomatica, con il proiettile che è entrato nella tempia destra e lo ha ucciso. Di avergli dato una mano a porre fine alla sua vita, dopo averlo amato per quarant’anni, un percorso lunghissimo durante il quale hanno imparato a capirsi senza parlare, bastava uno sguardo, si sono amati e hanno condiviso tante passioni come quella, ad esempio, per le armi.

Pene da 6 a 12 anni

E’ indagata di un reato che per il nostro Codice penale è tra i più gravi, con pene previste dai sei ai dodici anni. E solo perché lui, col dolore sempre più forte che ormai lo costringeva a letto, glielo ha chiesto, perché gli pareva l’unico modo per soffocare le sofferenze di un male, di um mix di patologie, che lo stava divorando giorno dopo giorno. Così, a 79 anni - stando alle accuse di Procura e carabinieri - quell’uomo si è fatto consegnare una pistola Beretta semiautomatica calibro 9 dall’inseparabile moglie e amica, ha avvicinato la canna alla tempia e ha premuto il grilletto. E’ stato un suicidio d’amore, forse, la capacità di lasciare andare la persona che si ama per non vederla più soffrire così tanto.

Ora è indagata

Sul registro degli indagati è finita una moglie di 70 anni, fisico minuto, fragile. La Procura, con il sostituto procuratore Maria Bambino, ha ipotizzato nei confronti della moglie il grave reato, in quanto avrebbe aiutato, agevolato, il suicidio del marito. «Non ho nulla da aggiungere», ribadisce il difensore della signora, avvocato Lucia Acconci.

L'avvocato Lucia Acconci difende la moglie di 70 anni indagata per il suicidio del marito di 79 anni

Diritto all'autodeterminazione?

Il caso della Valle Elvo, ripropone con forza temi importanti come il diritto all’autodeterminazione, all’eutanasia in presenza di sofferenze inenarrabili refrattarie ai trattamenti sanitari. Ripropone i temi negli ultimi anni tanto discussi del diritto alla vita o del diritto a una morte dignitosa, prima che il male possa consumare all’estremo l’essere umano di cui è fatale parassita.
Ritorna così in auge il processo - peraltro non del tutto concluso - a carico del radicale Marco Cappato, finito sott’accusa per aver accompagnato in Svizzera dj Fabo, alla ricerca dell’assistenza alla morte volontaria.

Valter Caneparo

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