Furti dei tre ladri dell’Est a segno anche nel Biellese

Furti dei tre ladri dell’Est a segno anche nel Biellese
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Si sospetta che possano far parte di una banda organizzata che commette furti in buona parte dell’Italia del Nord, Biellese compreso, i tre stranieri dell’Est Europa (un russo e due nativi della Repubblica ceca) sottoposti a fermo di Polizia giudiziaria da parte della polizia di Vercelli, nello specifico dalla Squadra mobile. In queste ore sono in corso accertamenti e confronti con indizi e impronte racconti dagli investigatori nel corso di alcuni furti commessi nel Biellese.

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica vercellese, è nata dalla denuncia di una donna che pochi giorni fa aveva subito un tentativo di furto in casa, in pieno centro. In tale circostanza, i poliziotti erano riusciti ad appurare che alcuni uomini erano riusciti a entrare nell’appartamento e avevano cercato di aprire una cassaforte a muro con l’utilizzo di un flessibile. Erano però stati disturbati e per evitare di finire nei guai se l’erano svignata a tutta velocità dimenticandosi  svariati arnesi da scasso.

Attraverso attività tecniche e di sopralluogo, gli agenti vercellesi sono riusciti ad individuare  delle immagini, riprese da una telecamera di videosorveglianza, che ritraevano in maniera particolarmente chiara il “palo” della banda che il giorno del mancato furto si trovava sotto l’abitazione, si muoveva con fare circospetto e utilizzava un auricolare con microfono incorporato e diversi telefoni presumibilmente per aggiornare i complici in merito ad eventuali problematiche.

In seguito, nel pomeriggio del 24 gennaio, prima ancora che si riuscisse ad associare un’identità al volto del “palo”, durante un servizio mirato alla prevenzione dei furti in abitazione, proprio personale dell’apposita sezione della Mobile  ha riconosciuto l’uomo che si aggirava con fare sospetto nei pressi della libreria “Mondadori” di Corso Libertà a Vercelli. Gli agenti hanno chiamato rinforzi e si sono preparati a intervenire. Alcuni hanno pedinato il soggetto, altri hanno effettuato un servizio di appostamento per individuare i complici.

Il “palo”, nel frattempo, utilizzando lo stesso auricolare, continuava a parlare al telefono muovendosi nervosamente tra la gente, fissando di continuo il portone di un edificio ed avvicinandosi ad un’autovettura parcheggiata a poca distanza. Una manciata di minuti dopo, due uomini sono stati visti uscire di gran carriera dallo stabile. A quel punto i poliziotti sono intervenuti per capire se i tre sospettati avessero nel frattempo commesso o meno un altro furto. In un secondo momento, la collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Brescia, ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico della banda in merito a tre ingenti furti in appartamento perpetrati, anche essi solo qualche giorno fa, nella città lombarda.

Sono in corso indagini, già corroborate da riscontri preliminari, per comprendere quanti altri reati dello stesso tipo abbia commesso tale “batteria” (una piccola componente di una squadra composta da numerosi elementi) in tutto il territorio nazionale e per scovare dove abbia nascosto l’eventuale refurtiva accumulata.

I tre uomini risultano essere gravati da pregiudizi di polizia specifici. Il cittadino russo, inoltre, era destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Milano per il quale dovrà scontare 7 mesi in carcere. E’  stato pertanto arrestato.

Le perquisizioni e gli accertamenti effettuati a carico dei tre stranieri, hanno permesso di rinvenire e sequestrare alcuni oggetti atti allo scasso di ultima generazione, numerosi telefoni cellulari e schede Sim, oltre 1500 euro in contanti  e diverse chiavi di appartamenti su cui sono in corso le analisi del caso.

V.Ca.

Si sospetta che possano far parte di una banda organizzata che commette furti in buona parte dell’Italia del Nord, Biellese compreso, i tre stranieri dell’Est Europa (un russo e due nativi della Repubblica ceca) sottoposti a fermo di Polizia giudiziaria da parte della polizia di Vercelli, nello specifico dalla Squadra mobile. In queste ore sono in corso accertamenti e confronti con indizi e impronte racconti dagli investigatori nel corso di alcuni furti commessi nel Biellese.

L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica vercellese, è nata dalla denuncia di una donna che pochi giorni fa aveva subito un tentativo di furto in casa, in pieno centro. In tale circostanza, i poliziotti erano riusciti ad appurare che alcuni uomini erano riusciti a entrare nell’appartamento e avevano cercato di aprire una cassaforte a muro con l’utilizzo di un flessibile. Erano però stati disturbati e per evitare di finire nei guai se l’erano svignata a tutta velocità dimenticandosi  svariati arnesi da scasso.

Attraverso attività tecniche e di sopralluogo, gli agenti vercellesi sono riusciti ad individuare  delle immagini, riprese da una telecamera di videosorveglianza, che ritraevano in maniera particolarmente chiara il “palo” della banda che il giorno del mancato furto si trovava sotto l’abitazione, si muoveva con fare circospetto e utilizzava un auricolare con microfono incorporato e diversi telefoni presumibilmente per aggiornare i complici in merito ad eventuali problematiche.

In seguito, nel pomeriggio del 24 gennaio, prima ancora che si riuscisse ad associare un’identità al volto del “palo”, durante un servizio mirato alla prevenzione dei furti in abitazione, proprio personale dell’apposita sezione della Mobile  ha riconosciuto l’uomo che si aggirava con fare sospetto nei pressi della libreria “Mondadori” di Corso Libertà a Vercelli. Gli agenti hanno chiamato rinforzi e si sono preparati a intervenire. Alcuni hanno pedinato il soggetto, altri hanno effettuato un servizio di appostamento per individuare i complici.

Il “palo”, nel frattempo, utilizzando lo stesso auricolare, continuava a parlare al telefono muovendosi nervosamente tra la gente, fissando di continuo il portone di un edificio ed avvicinandosi ad un’autovettura parcheggiata a poca distanza. Una manciata di minuti dopo, due uomini sono stati visti uscire di gran carriera dallo stabile. A quel punto i poliziotti sono intervenuti per capire se i tre sospettati avessero nel frattempo commesso o meno un altro furto. In un secondo momento, la collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Brescia, ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico della banda in merito a tre ingenti furti in appartamento perpetrati, anche essi solo qualche giorno fa, nella città lombarda.

Sono in corso indagini, già corroborate da riscontri preliminari, per comprendere quanti altri reati dello stesso tipo abbia commesso tale “batteria” (una piccola componente di una squadra composta da numerosi elementi) in tutto il territorio nazionale e per scovare dove abbia nascosto l’eventuale refurtiva accumulata.

I tre uomini risultano essere gravati da pregiudizi di polizia specifici. Il cittadino russo, inoltre, era destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Milano per il quale dovrà scontare 7 mesi in carcere. E’  stato pertanto arrestato.

Le perquisizioni e gli accertamenti effettuati a carico dei tre stranieri, hanno permesso di rinvenire e sequestrare alcuni oggetti atti allo scasso di ultima generazione, numerosi telefoni cellulari e schede Sim, oltre 1500 euro in contanti  e diverse chiavi di appartamenti su cui sono in corso le analisi del caso.

V.Ca.

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