Tolleranza zero contro le nutrie

Tolleranza zero contro le nutrie
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Gli ultimi spari risalgono al 2011. Era l’ultima uscita delle doppiette e l’ultima posa di trappole dopo otto anni di piani di controllo: selezioni mirate che, dal 2004, avevano permesso di abbattere ben 341 esemplari. Da allora, contro le nutrie nel Biellese non si è sostanzialmente più fatto nulla. La legge, fino al 2014, ha considerato questo animale un membro della “fauna selvatica”, poi le normative lo hanno dirottato nel ben meno illustre novero della “fauna nociva”. Ed è qui che le cose sono cambiate: la competenza degli abbattimenti è passata ai Comuni, salvo poi tornare tempo dopo a Regioni ed enti delegati. Insomma: il solito groviglio burocratico che di fatto ha sospeso la selezione degli esemplari, nonostante legalmente fossero considerati alla stregua di animali infestanti e dannosi.

Oggi contro le nutrie, piaga che sul territorio continua a diffondersi, il Biellese ha però deciso di dire basta. E con un nuovo piano di controllo proposto dal servizio Caccia e pesca della Provincia, il presidente Emanuele Ramella Pralungo  ha decretato a fine dicembre la ripresa delle attività di selezione della specie. Tre anni di monitoraggi e abbattimenti da parte di personale appositamente autorizzato, attraverso l’uso di gabbie-trappola e armi da fuoco: questo, in sostanza, li senso del piano provinciale. Un progetto che non comporterà costi per il bilancio dell’ente e che, secondo le intenzioni, aiuterà a contenere la diffusione della specie e dei danni che comporta.

Veronica Balocco

Gli ultimi spari risalgono al 2011. Era l’ultima uscita delle doppiette e l’ultima posa di trappole dopo otto anni di piani di controllo: selezioni mirate che, dal 2004, avevano permesso di abbattere ben 341 esemplari. Da allora, contro le nutrie nel Biellese non si è sostanzialmente più fatto nulla. La legge, fino al 2014, ha considerato questo animale un membro della “fauna selvatica”, poi le normative lo hanno dirottato nel ben meno illustre novero della “fauna nociva”. Ed è qui che le cose sono cambiate: la competenza degli abbattimenti è passata ai Comuni, salvo poi tornare tempo dopo a Regioni ed enti delegati. Insomma: il solito groviglio burocratico che di fatto ha sospeso la selezione degli esemplari, nonostante legalmente fossero considerati alla stregua di animali infestanti e dannosi.

Oggi contro le nutrie, piaga che sul territorio continua a diffondersi, il Biellese ha però deciso di dire basta. E con un nuovo piano di controllo proposto dal servizio Caccia e pesca della Provincia, il presidente Emanuele Ramella Pralungo  ha decretato a fine dicembre la ripresa delle attività di selezione della specie. Tre anni di monitoraggi e abbattimenti da parte di personale appositamente autorizzato, attraverso l’uso di gabbie-trappola e armi da fuoco: questo, in sostanza, li senso del piano provinciale. Un progetto che non comporterà costi per il bilancio dell’ente e che, secondo le intenzioni, aiuterà a contenere la diffusione della specie e dei danni che comporta.

Veronica Balocco

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